LA MERIDIANA DELLE STAGIONI A GRECO
   
Una meridiana particolare nella nuova piazzetta pedonale di Greco tra le cascine restaurate.

La meridiana qui illustrata, che definiamo “meridiana delle stagioni” indica il mezzogiorno del luogo, detto “mezzogiorno locale vero” e i quattro momenti caratteristici dell’anno ovvero l’inizio delle stagioni: nei giorni di sole, la pallina di ferro posta sopra il palo che funge da “gnomone”, a mt. 5,63, proietta un’ombra netta su questi quattro punti particolari indicati con una formella in ottone e cioè: equinozio di primavera (21 marzo) – Ariete posta a mt. 5,54 dal palo/gnomone; solstizio d’estate (21 giugno) – Cancro a mt. 2,23; equinozio d’autunno (23 settembre) – Bilancia a mt. 5,54: solstizio di inverno (21 dicembre) – Capricorno, posta a mt. 13,82.

In ciascuna di queste formelle è indicata l’inclinazione del sole in gradi rispetto al pavimento nei quattro giorni di inizio delle stagioni e così leggiamo: Ariete (21 marzo) 45° 30’; Cancro (21 giugno) 69° 00’; Bilancia (o Libra) (23 settembre) 45° 30’; Capricorno (21 dicembre) 22° 00’.

La linea in granito bianco allineata alla che si stacca dalla base del palo “gnomone”, sul quale è montata la pallina che proietta l’ombra, è direzionata esattamente verso il Nord geografico e il sole nel “mezzogiorno locale” crea un’ombra sempre in movimento ciclico su questa linea, secondo i giorni dell’anno e il fluire delle stagioni. Osserviamo che i due simboli Ariete e Bilancia (equinozi di primavera e di autunno) sono posti sulla linea cosiddetta “equinoziale”, perpendicolare alla linea “del mezzogiorno” diretta al Nord: l’ombra della pallina in ferro posta all’apice del palo, nei 2 giorni di equinozio, scorre esattamente su di essa da quando il sole del mattino colpisce la piccola sfera fino a quando si nasconde dietro l’edificio ad Ovest. L’ellisse decorativo posto nella pavimentazione ha i 2 assi ortogonali tracciati sul rapporto della sezione aurea (asse minore, verso Nord di m. 5; asse maggiore, equinoziale, di m. 8).

L’angolo di inclinazione dell’asse terrestre, nella sua rivoluzione attorno al sole, è pari a 23° gradi e 26’ primi e questi sono i gradi che separano i valori di angolo tra i 4 momenti di ingresso delle stagioni   impressi sulle formelle in ottone.

Il “mezzogiorno locale vero” indicato dalla linea con cubetti di granito della meridiana è la massima altezza del sole in ogni giornata e non coincide con l’ora ufficiale dei nostri orologi, che è invece l’ora del “meridiano Etneo” assunta come ora media ufficiale europea.

Il ritardo che registriamo nel “mezzogiorno locale vero” di questa meridiana, posta molti kilometri ad Ovest del meridiano etneo, è dovuto a 2 fattori:

  1. Il primo è la Costante locale e cioè il tempo che trascorre il sole per arrivare all’apice nel cielo di questa piazza di Greco, dopo che è passato sul “meridiano Etneo”: questo ritardo è pari a 23 minuti e 14 secondi (calcolati all’osservatorio di Brera) e qui assunti come riferimento, dato ovviamente costante tutto l’anno.
  2. Il secondo fattore è l’equazione del tempo e cioè la variabile lunghezza della durata del giorno (24 ore calcolate a mezzogiorno) dovuta alla continua e ciclica differente distanza della nostra terra dal sole nella sua orbita ellittica attorno ad esso e alla inclinazione dell’asse terrestre. Lungo l’arco dell’anno la durata esatta del giorno si modifica continuamente riduce progressivamente fino a perdere, il giorno 3 novembre, ben 16‘ (minuti) e 24’’ (secondi) e, con qualche simmetria, il giorno 11 febbraio, a guadagnare fino a 14 ‘ (minuti) e 16 ‘’(secondi). Vedi la tabella allegata dalla quale si può anche osservare che solo 4 giorni all’anno durano proprio 24 ore; questi giorni sono: 16 aprile, 14 giugno, 2 settembre, 25 dicembre. (vedi le 2 tabelle della “equazione del tempo” con lo scostamento di durata di ogni giorno dell’anno). (foto 1 e 1A) .

Questo ciclo continuo è ben rappresentato anche dalla “curva lemniscata” riprodotta in allegato alla presente illustrazione che si presenta come una sorta di “otto” allungato e con le curve di ampiezza diversa (foto 2) e posta a sinistra della linea in cubetti di porfido perché noi siamo più ad Ovest del Meridiano Etneo (ora media Europea).

Questa curva è stata tracciata non in base ai calcoli e alle tabelle note agli gnomonisti ma, grazie alla pazienza di un pensionato, ospite della attigua residenza sociale, il quale nel 2021, ha tracciato, con pennarello nero, in tutti i giorni di sole alle ore 12,00 dell’ora ufficiale l’ombra della pallina posta in cima allo gnomone. Unendo le centinaia di crocette da lui tracciate ho potuto disegnare la curva e collocare anche piccole piastre in ottone che indicano i 12 mesi. Nell’intervallo tra un mese e l’altro abbiamo anche posizionato 40 bottoni in ottone che indicano le restanti settimane (52 – 12). Per sottolineare l’andamento della curva abbiamo inserito con mastice 200 piccoli indicatori in ottone (8 mm) e decine di tratti in barretta di ottone posti nella parte lontana dal “palo/gnomone” e cioè nelle stagioni di autunno, inverno e primavera, quando il sole, sempre più basso sull’orizzonte, proietta l’ombra della sfera sino a m. 13,82 dalla base del palo. (21 dicembre) (foto 18,19,20,21,22,23)

  Alcuni esempi di altre "meridiane delle stagioni" in Italia
Le meridiane "interne" ai grandi spazi chiusi sono più definite rispetto a quelle in spazi aperti, come gli obelischi o i complessi astrologici dell'antichità ed essendo molto precise hanno consentito ricerche e diverse scoperte scientifiche astronomiche. Qui ricordo 4 esempi molto noti.

1 - La “meridiana delle stagioni” nel Duomo di Milano

A pochi passi oltre i 5 portoni di ingresso della facciata principale del nostro Duomo è posta nel pavimento marmoreo una linea in ottone, parallela alla facciata stessa, nella quale sono incisi tutti i simboli dello zodiaco, che rappresentano non solo le 4 stagioni, come in questa meridiana, ma tutti i mesi dell’anno.

Nelle belle giornate i raggi del sole entrano da un foro posto sul tetto nei pressi della facciata laterale Sud, detto “foro gnomico” e, a mezzogiorno o, meglio nel momento della massima altezza (mezzogiorno locale vero del Duomo), essi indicano la stagione e il mese nel quale il visitatore osserva il disco luminoso che accarezza per pochi minuti la linea in ottone sul pavimento. Questa esperienza è resa possibile dalla penombra che regna all’interno del Duomo, per cui il raggio di sole crea sul pavimento un disco luminoso e ben leggibile. La altezza del “foro gnomico” è di m. 23,82 e la lunghezza della meridiana a pavimento è di m. 61,53. (foto 11 e 12) .

2 - Meridiana di S. Petronio a Bologna.

Realizzata dall’astronomo Gian Domenico Cassini nel 1657, in sostituzione di una precedente del ‘500, distrutta per l’allargamento della basilica, presenta, a pavimento, una linea dei mesi e delle stagioni lunga m. 67 circa che punta verso il Nord di traverso rispetto alle navate ed il suo foro gnomico si trova a m. 27 circa dal pavimento; il foro “gnomico” misura 27 millimetri (un millesimo della altezza a cui si trova). (foto 13 e 14) .

a 3 - Meridiana di S. Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma.

La grande basilica, eretta sui resti delle terme di Diocleziano ed ampliata da Michelangelo, conserva la meridiana, detta Clementina, realizzata nel 1702 da Francesco Bianchini per il papa Clemente XI in occasione della “riforma del calendario Gregoriano e l’introduzione del nuovo calcolo della Pasqua”; la sua linea in bronzo a pavimento misura m. 37 e anch’essa attraversa la navata centrale in direzione obliqua, verso il Nord. Il foro gnomico si trova a m. 13 circa da terra e l’ellisse luminosa, in estate, misura 21 cm. mentre il 21 dicembre si allunga fino a 111 cm. (foto 15).

4 - Meridiana di Oderzo (TV)

Per chi volesse approfondire una particolare "meridiana delle stagioni" su uno spazio aperto segnalo "la meridiana delle stagioni" realizzata sulla Piazza Grande del Duomo di Oderzo, antico borgo di epoca romana, in provincia di Treviso (realizzata negli anni '90 su progetto di Toni Follina). La punta delle guglia maggiore posta sulla facciata orientata ad Est, a circa mt. 26 da terra, proietta la sua ombra verso Nord sulla piazza pavimentata con marmi e graniti. Sulla pavimentazione è tracciata in direzione del Nord la "analemma" o "curva lemniscata" che misura, nella sua massima estensione del 21 dicembre circa m.54, (oltre i 10 m. dal piombo della guglia maggiore). Questa curva a forma di "otto allungato" indica, accanto ai 12 segni zodiacali, il continuo fluire della durata del giorno lungo le stagioni dell'anno e cioè gli scostamenti dalle 24 ore e zero minuti, "medi o ufficiali", che variano fino a 16 minuti e 24 secondi in meno (3 novembre) ed a 14 minuti e 16 secondi in più (11 febbraio) e sono riportati nella tabella detta "equazione del tempo" già richiamata e qui allegata.
La mia "meridiana delle stagioni", realizzata nella nuova piazza di Greco, risulta 4,7 volte più piccola di quella di Oderzo. (m. 11,50 + m. 2,20 dal palo dello gnomone con la sfera posta a m. 5,63 da terra) (foto 16, 17 e 18, 20, 21, 22) .